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venerdì 19 dicembre 2014

MORMORE DI SETTEMBRE



di jacopo Cianchi


Oggi voglio raccontarvi la mia ultima uscita a pesca prima dell’ inizio della scuola. 
Lavinio

La giornata comincia con un bel cappuccino e cornetto nel nostro bar di fiducia; la mattinata trascorre serena in spiaggia e dopo un pranzetto rapido, verso le 16:00 saliamo a casa a prepararci.
Dopo aver ordinato le esche, ultimiamo i preparativi delle attrezzature.
Ceniamo presto, ma durante la sparecchiata, arriva una telefonata del nostro negoziante che ci dice che l’arenicola non arriverà…tristi e un po’ delusi non sappiamo cosa fare.

Ripieghiamo sul del coreano rosso e americano.
Un po’ rammaricati, siamo indecisi se andare ma con abbondante esca decidiamo ugualmente di scendere. 


Montiamo rapidamente; preparo la prima canna: Trabucco Nemesea 120 con due braccioli leggeri (0.16) innescati con il coreano…quello sopra sarà flotterato, quello sotto a terra.

Lancio non spingendo molto la canna.
Intanto aggancio l’ascensore e preparo la seconda: una tre pezzi più potente abbinata ad uno Shimano ultegra XSC 10000: 0.18 in bobina, la paratura in questo caso è un long arm e come innesco un bell’americano su un bracciolo dello 0.25…questa sarà lanciata il più lontano possibile con un piombo da 150 gr.

Mentre metto in tiro la lenza, noto che l’ascensore dell’altra canna è calato!!!

Ferro e sento le testate, belle decise anche, e inizio un lento recupero…impanata in un ciuffo di alghe, trovo una bella marmora sui 300 gr.


Felicissimo slamo il pesce e rinnesco.

Un pesce sul primo lancio è sempre incoraggiante.

L’ora successiva si rivela poco fruttuosa e ricca di alghe.

Per questo motivo decido di cambiare assetto di pesca: sulla nemesea elimino il bracciolo a terra e lascio quello sopra, ma tolgo il flotter ed aumento la sezione del filo (0.25) per limitare i cespugli di alghe e inizio a vedere subito i risultati spiaggiando tre marmore con questa canna ed una con la canna lanciata a lunga distanza con l’americano. 




Ma purtroppo la taglia dei pesci è scesa (saimo sui 200 gr.); 

Anche Stefano ha recuperato più marmore e tra un lancio e l’altro si fanno le 4.00 del mattino.

Sulla canna con l’americano ho accorciato il tiro e la mangiata non si fa attendere…e marmora da 300 gr. arriva a terra e anche sull’altra arriva un pesciotto.

Si sono fatte le 5.00…poiché ho ancora due americani molto grandi, decido di tentare l’orata sulla lunga distanza.

Mi preparo al volo un trave clippato, con un bracciolo dello 0,30 ed un amo del 4…l’innesco è enorme.

Data la stanchezza, raccolgo le ultime forze e lancio la canna il più fuori che posso. Inizio così con molta calma a smontare e verso le 6.00-6.15 vedo  finalmente la canna con l’americano spiombare molto lentamente …ci siamo, sarà l’orata?

Ferro e dall’altra parte della lenza sento un pinnuto, che con testate abbastanza decide, mi lascia intendere che non vorrà venire a terra subito.

Sarà stata l’emozione, sarà stata la voglia di catturarla, sarà stata la stanchezza…ma fino all’ultimo c’ho sperato !!!

E spiaggio quest’ultima marmora di 300 grammi che va a chiudere il carniere di una serata magnifica.
Radunate le ultime cose, mi avvio con Stefano a casa e stremato me ne vado a dormire soddisfatto !!!un saluto da Jacopo









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