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mercoledì 17 aprile 2013

Presentazione e considerazioni su mulinelli da surfcasting di Federico Canali


Ciao a tutti ragazzi, mi presento sono Federico Canali
un componente del gruppo Surfcasting Terracina, gruppo che ormai da qualche tempo ha stretto un fedele gemellaggio con il vostro gruppo Quellidellapesca - Roma, capitanati dall'amico Massimiliano Bivi.

Sono da sempre un appassionato della pesca a 360 gradi ma negli ultimi 5 o 6 anni ho maturato un' intramontabile amore per il Surfcasting o più in generale per la pesca dalla Spiaggia.

Sono laureato in ingegneria meccanica in particolare sono specializzato in progettazione meccanica, come qualcuno di voi capirà dietro la meccanica dei mulinelli dietro la loro estetica dietro le loro oramai impressionanti prestazioni c'è in realtà un lavoro di progettazione lunghissimo svolto naturalmente ed esclusivamente da ingegneri meccanici ed ingegneri aerospaziali, vi sembrerà strano ma è cosi.

Dopo aver svolto la mia tesi di laurea di primo livello in ambito automobilistico ho deciso in occasione della mia laurea magistrale di svolgere una tesi riguardante i mulinelli da surfcasting, in particolare ho progettato un nuovo mulinello che per motivi di brevetto e diritti sulla pubblicazione non posso mettere su internet.

Comunque per i curiosi o per chi semplicemente cerca una risposta definitiva su mulinelli da surfcasting ho deciso di scrivere questo breve ma spero gradito articolo.

Iniziamo dalla base:

Cosa influenza la gittata del piombo?

La gittata del piombo è influenzata da diversi parametri in particolare: 

Attrito aerodinamico sul piombo, attrito aerodinamico sul filo (che il piombo deve tirarsi dietro), attrito aerodinamico generato dall'esca, velocità iniziale e angolo di attacco.

Quindi in base a queste informazioni, escludendo per adesso la presenza del mulinello si evince che per fare distanza serve: un piombo aerodinamico, un baitclip, un ottimo lancio, un filo sottile (fattore indipendente dal mulinello).

Quindi o fisso o rotante serve un filo sottile, più il filo è spesso più è pesante più offre superficie quindi attrito in aria.

Come partecipa il mulinello fisso

Durante il volo del piombo il mulinello deve cedere il filo necessario affinché il piombo completi indisturbato la sua traiettoria. 

Naturalmente c'è una dissipazione di energia vediamo dove:

ñ     attrito del filo negli anelli della canna (più le spire sono piccole meglio è, bobina stretta, serve un filo sottile)
ñ     attrito sul labbro superiore della bobina (più la bobina è larga e meglio è, si svuota di meno, serve un filo sottile)
ñ     attrito di srotolamento (più l'oscillazione è lenta e meglio è, serve un filo sottile)
ñ     deformazione del filo (più la bobina è conica e meglio è, serve un filo morbido)

Come partecipa il mulinello rotantecome si comporta?

I vantaggi del rotante rispetto al fisso sono:

ñ     attrito del filo negli anelli (praticamente nullo, il filo esce dritto non si formano spire)
ñ     non c'è attrito sul labbro superiore (cosa ovvia)
ñ     non c'è attrito di srotolamento
ñ     non c'è deformazione del filo (nei primi 150 metri)

Quale è il problema del rotante allora ?

Il problema del rotante è che per quanto possa essere leggera la bobina, questa all'inizio è ferma (inerte) e quindi deve passare da ferma a una certa velocità, pertanto il piombo con il mulinello rotante perde una parte della sua energia iniziale (velocità) acquistandola solo dopo, in un secondo momento.

La bobina deve inevitabilmente essere frenata da un sistema meccanico(magnetico o centrifugo).

Non vi voglio annoiare quindi passo direttamente ai risultati numerici.....dopo diverse prove e un lavoro di tesi durato sei mesi si è giunti a questa conclusione:

Miglior mulinello fisso

bobina larga, imbobinamento perfetto, filo sottile in bobina.

Alternativamente: bobina molto conica, ma filo estremamente sottile (0,14 massimo 0,16)

Miglior mulinello rotante: 

bobina super leggera, cuscinetti super efficienti, filo in bobina massimo 0,25 sistema frenate Monomag.

Prestazioni dei fissi e dei rotanti in fase di lancio:

I mulinelli fissi tradizionali con 0,23 in bobina perdono rispetto ai rotanti (per chi li sa usare al massimo) un massimo del 8% che tradotto vuol dire che se con il rotante a pesca si fanno 200 metri con il fisso se ne fanno 184 di metri.

Sotto lo 0,23 il ''gap'' si riduce prima del 5% e poi del 3% quindi con uno 0,18 qualsiasi mulinello tradizionale perde al massimo un 3% o 5% quindi anziché 200 metri ne fa 190 o 195.

I mulinelli fissi da ''lancio'' (mgs xsb, basiair ecc...) sotto lo 0,21 hanno le stesse e dico le stesse prestazioni dei rotanti con un nota positiva verso l'Mgs Xsb che riesce nell'impresa anche con fili dello 0,21 e dello 0,22 mentre con fili al di sotto dello 0,18 ha le stesse prestazioni del Basiair.

Scelta nel Longcasting

Nel longcasting le distanze operative sono maggiori dei 200 metri, dopo tale distanza lo svuotamento della bobina diventa drammatico per qualsiasi mulinello fisso...quindi attualmente, nel longcasting, almeno che non si utilizzino diametri dello 0,12 per i fissi i rotanti avranno ed hanno la meglio.


Conclusione


A pesca un mulinello fisso da ''lancio'' con 0,18 o 0,20 in bobina ha le stesse prestazioni di un rotante.


di Ing. Federico Canali

4 commenti:

  1. Gran bel lavoro Federico, ovviamente non finalizzato al blog, però molto utile per tutti noi, grazie ancora.

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  2. Bella Fede ... Aspettiamo il tuo brevetto !! ..

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  3. so rimasto incantato dal tuo discorso....ti faccio tutti i miei complimenti grazie per l'articolo e la spiegazione tecnica

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